Amaretti, torrone sardo, i suspiros della tradizione ozierese, is pastissus, ovvero le pastine cagliaritane di mandorle. Tutti questi dolci sardi hanno un unico comune denominatore: la mandorla, ingrediente ricorrente nelle pietanze tipiche della tradizione, come dimostra la grande varietà di ricette sarde.

Il mandorlo in Sardegna vanta una lunga storia ed è proprio il rilancio di questo settore uno degli obiettivi che ci si è posti negli ultimi anni: a tal proposito questa mattina si terrà, nella sede regionale di Copagri, in località Magangiosa a Sestu, nel Cagliaritano, il seminario sulle potenzialità della mandorlicoltura in Sardegna.

LE MANDORLE IN SARDEGNA

Per secoli la mandorlicoltura ha rappresentato una componente importante dell’economia italiana e oltre alla Sicilia e alla Puglia, anche in Sardegna la produzione di mandorle ha fatto registrare numeri importanti, seppur inferiori rispetto alle altre due regioni. In Sardegna la superficie mandorlicola è di circa 1.500, secondo alcuni dati Istat nel 2010, ed è presente prevalentemente nelle aree della Marmilla, Sarcidano, Gerrei, Trexenta, Parteolla, Sarrabus e Ogliastra.

L’evento è stato organizzato dalla presidenza provinciale di Copagri Cagliari: parteciperà tra gli altri Claudio Papa, titolare della Dolceamaro Srl, azienda leader nella produzione di confetti e cioccolato, e della Nutfruit Italia, giovane azienda che dal 2013 opera nel settore della coltivazione e trasformazione della frutta a guscio, in particolare delle mandorle.